Tour de France 2018, Landa e Quintana ci credono ancora: “Sul Col de Portet possiamo provare qualcosa”
La Movistar è la formazione che maggiormente ha deluso le aspettative nelle prime due settimane del Tour de France 2018. Presentatasi ai nastri di partenza con un tris di uomini pronti a insidiare la leadership del Team Sky nella classifica generale, la formazione spagnola si è sciolta come neve al sole tappa dopo tappa e non ha mai dato l’impressione di poter impensierire il colosso britannico. Con Alejandro Valverde sacrificato sull’altare degli altri due leader, né Nairo Quintana e né Mikel Landa Meana, entrambi vittime di inconvenienti che hanno fatto perdere loro diversi secondi nella prima settimana, sono mai stati al livello degli altri big, ad eccezione della prova offerta dell’ex Astana sulle rampe dell’Alpe d’Huez.
Il basco, attualmente sesto con un ritardo di 3’42” da Geraint Thomas (Team Sky), si è detto fiducioso delle possibilità di risalire la china nel corso della conferenza stampa andata in scena oggi nel corso del secondo e ultimo giorno di riposo previsto dalla Grande Boucle: “Ho avvertito miglioramenti con il mal di schiena (provocato dalla caduta subita nella tappa di Roubaix, ndr) e sono ottimista. Per quanto riguarda le mie gambe, quelle migliori le ho avute nella seconda settimana del Tour del 2017 e stavolta non è stato così. Spero che l’ultima sia favorevole, perché è quella più adatta a me. Vogliamo mettere in difficoltà il Team Sky, e altri avversari come Tom Dumoulin (Sunweb) e Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo) dovrebbero fare la loro parte. I britannici hanno perso Gianni Moscon, che finora aveva fatto un gran lavoro, e saranno più deboli. La scorsa settimana non siamo stati al loro livello, ma la terza è storicamente quella nella quale ci esprimiamo meglio. Siamo fiduciosi, saranno decisive le tappe di mercoledì e venerdì. La rivalità tra gli uomini Sky? Per Thomas vincere significherebbe coronare il sogno di molti ciclisti, mentre Froome può vincere per la quinta volta…”.
Nairo Quintana si è finora sempre staccato dagli altri scalatori ed è ottavo con un ritardo di 4’23”. Anche il colombiano individua nella frazione che si concluderà sul Col de Portet la possibile chiave di volta delle ambizioni del team: “Abbiamo lavorato duramente per pressntarci a questo Tour e l’ultima settimana è stata piena di difficoltà. Dobbiamo aspettare il nostro momento e sperare nelle debolezze degli avversari. Speriamo di avere la forza e l’intelligenza per giocare al meglio le nostre carte, trovando una strategia che faccia soffrire la Sky. Non bisogna fare troppi calcoli, ma sperare in una giornata buona e trarne il massimo. Siamo convinti che la tappa di mercoledì, di soli 65 chilometri, possa adattarsi al nostro modo di correre”.
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